Emiranfidi

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La diffusione delle specie appartenenti a questa famiglia in campo acquariofilo rimane molto limitata sia per la difficile reperibilità nei negozi di acquariofilia sia per lo scarso appeal che gli emiranfidi hanno ereditato nel corso degli anni, venendo spesso definiti come difficili da allevare e far riprodurre, cerchiamo di conoscerli meglio allora.

Gli emiranfidi sono diffusi nelle acque dolci e salmastre(ne esiste anche qualche specie ovipara marina appartenente alla sottofamiglia degli Exocotiane)dell’Asia meridionale e dell’Australia settentrionale; si tratta di pesci di piccole dimensioni, ovovivipari, che vivono a stretto contatto con la superficie dove si spostano in banchi anche molto numerosi nutrendosi di piccoli pesci, insetti e invertebrati.
La caratteristica singolare di questi pesci dalla forma stretta ed allungata è senza dubbio avere la mascella inferiore fissa e solitamente lunga il doppio rispetto a quella superiore il che ha consentito agli emiranfidi di guadagnare il soprannome di pesci “mezzo becco” (half beak in inglese). Le livree degli emiranfidi hanno come dominante un fondo argenteo che rimane immutato nelle femmine, mentre nei maschi adulti compaiono macchie di colore che li rendono molto attraenti. Per meglio sfuggire ai predatori (specialmente gli uccelli acquatici) la pinna dorsale è arretrata quasi a ridosso di quella caudale per evitare di segnalare la propria presenza tramite increspature nella superficie dell’acqua.
Le dimensioni massime delle specie più grandi non superano i 15 centimetri e le femmine sono più grandi dei maschi (a volte anche il doppio), sono pesci solitamente pacifici ma i maschi non tollerano la presenza di altri maschi nel proprio territorio. Spesso per stabilire le gerarchie all’interno del gruppo danno vita a duelli anche molto cruenti.

La riproduzione avviene mediante fecondazione direttamente nel ventre delle femmine grazie al gonopodio presente nei maschi, le femmine successivamente partoriranno gli avannotti (massimo 30 delle dimensioni di 2,5 cm) in un lasso di tempo che può durare alcune settimane o addirittura 2-3 mesi.

Una recente revisione della famiglia ha ulteriormente diviso in sottofamiglie gli emiranfidi e ne è risultato che le specie che possono essere ospitate in acquario appartengono a quella degli emiranfini e sono precisamente quelle appartenenti ai generi nomorhamphus, dermogenys, hemirampodon e zenarchopterus. Tra questi la specie che possiamo incontrare più frequentemente in un negozio ben fornito è quella del dermogenys pusillus.

Per allevare al meglio questi pesci occorrerebbe introdurli in un acquario di buone dimensioni, non molto alto, con abbondante vegetazione sommersa. I valori dell’acqua non sono molto importanti in quanto gli emiranfini sono pesci molto adattabili mentre è importante non introdurre altre specie che occupino la parte alta della vasca in quanto entrerebbero in competizione per occupare lo spazio appena sotto la superficie. L’alimentazione dovrà essere costituita principalmente da cibo vivo (specialmente se si vogliono avere riproduzioni e per l’accrescimento degli avannotti).