Appartenente all’ordine dei cyprinodontiformes, la famiglia dei pecilidi racchiude al suo interno circa 315 specie suddivise a loro volta in tre sottofamiglie: aplocheilichtyinae, poeciliinae e procatopodinae; questa ulteriore suddivisione ci da modo di apprezzare che siamo di fronte ad una famiglia di pesci di acqua dolce che contiene al suo interno una varietà di forme e comportamenti molto complessa.
La quasi totalità delle specie appartenenti ai pecilidi sono originarie del continente americano con una diffusione che interessa le acque sia temperate che tropicali dal Texas fino al bacino amazzonico; ne esistono anche specie provenienti dall’Africa centrale e dal Madagascar. Negli ultimi decenni vista la grande voracità nel nutrirsi di larve di zanzara alcune specie sono state immesse nelle zone paludose per combattere la proliferazione della zanzara anofele responsabile della diffusione della malaria. Anche l’Italia ha visto l’introduzione in molte zone paludose di un pecilide oramai largamente diffuso in molte aree, si tratta della gambusia affinis.
I pecilidi sono pesci di piccola taglia (le specie più grandi non superano i 15 cm) che vivono in acque caratterizzate da una fitta vegetazione, una corrente quasi assente e con una abbondante presenza di sali disciolti (acqua molto dura e basica) al punto che molte specie vivono in ambienti leggermente salmastri. Sono pesci pacifici che vivono in branco e occupano la parte superiore della colonna d’acqua e la piccola bocca rivolta verso l’alto testimonia la propensione nel catturare il cibo appena sotto il pelo dell’acqua. I pecilidi si nutrono principalmente di piccoli insetti, larve di zanzara e alghe verdi essendo pesci onnivori e molto voraci.
Il dimorfismo sessuale è molto marcato con le femmine solitamente molto più grandi dei maschi che però sfoggiano una livrea a volte molto più appariscente; la riproduzione avviene tramite un organo riproduttore presente nei maschi e chiamato gonopodio, questa sporgenza è una trasformazione di una parte della pinna anale e permette ai maschi di deporre lo sperma direttamente nell’orefizio genitale della femmina la quale dopo un periodo di incubazione di circa un mese espellerà dai 20 ai 200 avannotti perfettamente formati ed autosufficienti. Una delle particolarità dei pecilidi sta nel fatto che con un solo atto di accoppiamento i maschi fecondano la femmina per diverse covate, i pecilidi in condizioni ottimali sono pesci estramente prolifici.
In campo acquariofilo quella dei pecilidi è una delle famiglie più apprezzate e diffuse annoverando al proprio interno specie oramai diventate un elemento fondamentale presente in tutti i negozi di acquariofilia.
Stiamo parlando di guppy (poecilia reticulata), black molly (poecilia sphenops), platy (xiphophorus), portaspada (xiphophorus helleri) per citare i più famosi.
Allestire un acquario da dedicare ai pecilidi risulta molto semplice, non avendo questi pesci particolari esigenze a patto di garantire un’acqua dura e basica, un movimento dell’acqua non troppo intenso e la presenza di una abbondante vegetazione.
Con queste premesse l’allevamento di questi vivaci e variopinti pesci non potrà che regalarvi soddisfazioni e molteplici riproduzioni.