Un aspetto non fondamentale ma in certi casi molto importante quando si progetta e allestisce un acquario è quello inerente all’aerazione. Cerchiamo dunque di capire quando serve, quando ne possiamo fare a meno o quando addirittura potrebbe rivelarsi dannoso per l’equilibrio della vasca.
L’aerazione si ottiene mediante un aeratore che è una pompa posizionata all’esterno della vasca che aspira l’aria dell’ambiente spingendola in tubi del diametro di 4 o 6 millimetri; questo tubo finisce in vasca e termina con un diffusore microporoso che ha la funzione di scomporre l’aria in una miriade di piccole bolle che costituiscono una colonna d’aria che sale verso la superficie.
Va subito precisato che non sono le bolle contenute in questa colonna ad apportare l’ossigeno in vasca, ma è la turbolenza che questa provoca sulla superficie a favorire lo scambio gassoso aiutando ad espellere l’anidride carbonica presente nell’acqua e aiutando la penetrazione dell’ossigeno in quest’ultima.
In una vasca ben equilibrata con un buon movimento d’acqua superficiale (garantito dalla pompa del filtro o da una pompa di movimento) l’utilità dell’aeratore è quasi nulla specie poi se la vasca è piantumata in quanto durante il processo di fotosintesi le piante assorbono anidride carbonica ed espellono ossigeno. L’aeratore diventa importante quando in vasca verranno ospitati grossi ciclidi che richiedono un’acqua ben ossigenata.
In un acquario marino, specialmente di grandi dimensioni, la presenza di un’aerazione supplementare non può che portare benefici contribuendo a ricreare le condizioni ottimali per ospitare organismi marini.
L’aeratore non dovrebbe essere utilizzato quando ci troviamo in presenza di una vasca molto piantumata fertilizzata mediante immissione di Co2 (anidride carbonica), in questo caso la colonna d’aria prodotta disperderebbe gran parte della Co2 immessa nell’acquario rendendo vana la fertilizzazione e, aumentando l’ossigeno presente in vasca potrebbe alterare i parametri chimico- fisici dell’acqua che vogliamo mantenere.
Considerate queste premesse, se nel nostro caso la presenza di un aeratore diventa importante andremo a posizionare un diffusore ogni 100-150 litri di volume della vasca per quanto riguarda l’acqua dolce e uno ogni 75-100 litri se saremo in presenza di acqua di mare. Va detto che un diffusore non corrisponde necessariamente ad un aeratore,ed esistono in commercio una serie di accessori quali raccordi, rubinetti e valvole che consentono di creare veri e propri impianti modulari che partendo da un aeratore possono aiutarci ad ottimizzare il nostro impianto in base alle nostre esigenze.
Solitamente gli aeratori per acquario sono discretamente rumorosi ed è meglio evitare di posizionarli in ambienti come camere da letto o zone di relax; è possibile però attenuarne il rumore costruendo degli involucri di materiale morbido che ne assorba le vibrazioni. Visto che l’aria che finisce in vasca è quella prelevata dall’ambiente dove è posizionato l’aeratore, è bene sincerarsi prima che nelle vicinanze non ci sia la presenza di fumo o vapori tossici.